sabato 14 aprile 2007

crocifissa



crocifissa,
perché non solo agli uomini è stata data una croce.
crocifissa a te,
e tu sei il legno,
i chiodi e il padre,
tu sei la base verticale su cui poggio
e ciò che mi impedisce di cadere.
in te sto,
torturata e zitta.
tu sei colui che mi attraversa dentro,
lo stesso che non sa prendermi le mani
o tenermi tra le sue
cose.
crocifissa, e le ferite
fanno male
ma se guardo gli occhi tuoi
io trovo
abissi come a stare in paradiso.

lunedì 2 aprile 2007

quatta quatta

io arrivo di notte
a sentirne il respiro
e guardo attraverso
la feritoia della bocca
la leggera imperfezione dei suoi incisivi.

poi lo annuso
nell'incavo che forma
il collo congiungendosi al resto del corpo,
perché qui lui condensa inebriante l'essenza
che genera vertiginosi picchi al desiderio.

oppure lo tocco leggera
gli passo una mano sospesa sui muscoli stanchi,
lo frugo, gli conto le costole,
e lui a questo punto, nel sonno, sorride disteso.

una volta soltanto mi ha chiamato per nome.