mercoledì 29 agosto 2007

io e norma jean (eterno riposo...)



c'è chi non sopporta maggio,
e chi agosto...

martedì 28 agosto 2007

vuoto a perdere



trascorro questi giorni con ottimismo zero. l'ottimismo zero non è dissetante come la coca cola zero, non contiene caffeina, infatti dormirei in eterno, e non è detto che non faccia ingrassare. l'ottimismo zero, come la coca cola zero, ha la capacità di corrodere lo stomaco.
come un verme invisibile che mi mangia dentro.
io lo so cos'è.
questo non averti mi consuma.

l'amore mio per te mi fa sentire
come una fiamma accesa
davanti a una finestra:
soggetta alle correnti, perciò fragile,
e dai riflessi azzurri.
lo stesso si sforza di brillare.
ma questo illuminare
l'amore mio per te (che è un vuoto a perdere),
finisce che consuma la candela.

pray



se c'è qualcuno lassù che mi ascolta,
e sono quasi certa che ci sia,
vorrei dire che è giunto
il momento d'intervenire.

mercoledì 8 agosto 2007

7 agosto 2007

afa. dannatissima afa.
una cappa sulla città.
il cielo sopra milano.
gira sto' film, wenders...



lo ammetto, ho avuto un pomeriggio difficile. atteso la 91 per 40 minuti, dalle 14,20 alle 15,00. fermata stradivari-argentina (ah!). praticamente piazzale loreto.
chi conosce la zona, sa. ho sudato fin dentro le mutande.
sono arrivata all'appuntamento sciolta e ho avuto a che fare con un funzionario della pubblica amministrazione, di quelli che hanno, come unico passatempo, lo studio approfondito dei regolamenti, sì da poterli applicare alla lettera - insistendo soprattutto sui punti più ambigui e cavillosi - con ignari cittadini contribuenti.
a rigidità della mente corrisponde rigidità nel corpo.
il mio stakhanov non smentisce questa ipotesi: colpito putacaso da ernia cervicale, si è presentato con la schiena dritta come le colonne di un cruciverba della settimana enigmistica, ed è riuscito a non battere le palpebre per quasi un minuto, puntando tutto il tempo ai miei occhi. pesante. pesante. comunque abbiamo raggiunto un accordo e
il supplizio è finito, ho lasciato gli uffici e ho conosciuto tommaso.
è stato un incontro intenso. scintille da subito.
due ore a letto l'uno sull'altra. sperimentate posizioni diverse: falchetto, struzzo, ranocchietto. apprezza le mie tette. ha un buon profumo. siamo stati bene insieme.
pare che la nostra relazione continuerà, anche se ufficialmente sta con micaela e pure con fabio, e sembra che si trovi bene. eccolo...


lunedì 6 agosto 2007

il di' di festa



una bella giornata. le campane della chiesa suonano come avviene ogni giorno alle 19. domenica pomeriggio trascorsa a scongelare il frigorifero e ora devo ancora finire di asciugare tutta l'acqua pulire e mettere a posto le cose. mi viene da imprecare. non amo molto le faccende domestiche ma era proprio necessario fare ciò che sto facendo perché ogni cosa che mettevo in frigo tempo due giorni e cominciava a fare la muffa. la muffa è volatile per cui ho capito che probabilmente nel frigo giaceva una fonte di spore non meglio individuata che andava eliminata. per sicurezza, ho fatto piazza pulita di residui di cibi e vasetti e pane raffermo e non so nemmeno io bene cosa c'era che ora non c'è più. mi è spiaciuto buttare una confezione di cozze cilene surgelate con le quali di solito riesco a ottenere un'ottima pasta. a proposito di cibo oggi non ho ancora mangiato. ecco perché mi sento svenire. andrò a prendere una pizza.
lui dove è? me lo sento sottopelle e nella testa ma se non avessi parlato con mia madre verso l'ora di pranzo sarebbe stato uno di quei giorni trascorsi nel mutismo. e me ne capitano spesso.

domenica 5 agosto 2007

ita



quest'altalena
dove tu fai la catena
obbliga il mio cuore a continui saliscendi
e a temporali
per questo me ne vado
lontano dai tuoi guizzi nucleari
lontana dal tuo genio distruttivo
scoprire che non è per te ch'io vivo.

in vacanza


adesso che sei lì
potrai passeggiare
tenendo per mano un bambino
mangiare un gelato guardando il mare
soffermarti davanti alle forme
di certe bellezze tipiche
distendere i nervi
mollare la presa
il respiro si farà regolare
dovrai solo aspettare
che il sole compia il suo dovere ovvero
riscaldare
i muscoli assiderati
e vedrai che lentamente pure il cuore
riprenderà a battere

venerdì 3 agosto 2007

come veramente siamo


Non vorrei partire mai.
Preferirei aspettare ogni giorno il tuo arrivo
coincidente con quello del tramonto meridiano,
dove io e te appariamo dorati,
ovvero come veramente siamo

giovedì 2 agosto 2007

vienimi a prendere




c'era una donna in fiamme
lì sulla banchina.
agitava le mani insanguinate a mo' di saluto
a chiunque passasse sul fiume

c'era una donna in fiamme, lì,
e qualcuno chiamò i carabinieri
che provarono a spegnerla
tamponandole addosso coperte di lana
ma lei continuava a bruciare
salutando con le mani insanguinate
chiunque passasse sul fiume

c'era una donna in fiamme lì sulla banchina
e qualcuno pensò di buttarle addosso secchiate d'acqua
perché quello strazio finisse,
ma lei, nelle fiamme, restava:
coi capelli lo sguardo i vestiti
e quelle mani insanguinate,
con cui salutava, agitandole,
chiunque passasse sul fiume

c'è una donna in fiamme
che percorre ogni giorno
le medesime strade
fatte di ciottoli di fiume
e stasera al suo passaggio
i palazzi d'intorno hanno preso a bruciare
e i ciottoli di strada sono tornati
a essere torrente
in cui lei ha bagnato le mani insanguinate

e chinandosi per farlo
LO ha visto riflesso nell'acqua
brillare dello stesso fuoco suo
e LUI lì le ha preso le mani e
le ha baciate
e quelle hanno smesso di colpo
di far male
(ecco spiegato tutto quel salutare)
ed entrambi hanno smesso di bruciare
perché ci sono fiamme che solo altre fiamme
possono placare.

vienimi a prendere

quando non bastano le intenzioni


Ho dei progetti, tutti a breve termine.
Vorrei scrivere una lettera per il mio amico Andrea e per la memoria di suo padre.
Vorrei scriverne un'altra dove pubblicamente manifesto la mia indignazione per Mele e quelli come lui.
Vorrei scrivere un manifesto d'intenti per le elezioni amministrative nel mio paese (che saranno l'anno prossimo).
E poi vorrei scrivere una poesia che arrivi dritta dritta al cuore suo.
Ho due bollette da pagare.
La disidrosi mi ha così tanto consumato la pelle delle mani, specie dei polpastrelli, che se dovessero prendermi le impronte digitali adesso, sarebbero falsate.
Spesso ho sonno, specie appena rientrata dall'ufficio, come adesso.
Potrei uscire e dedicarmi agli happy hours ma l'idea di stare in uno di quei raggelanti locali mi inchioda al divano. Luoghi senz'anima. In questa città l'arredamento e le gestioni dei locali cambiano così in fretta che un luogo non fa in tempo ad acquisire una connotazione che già la perde.
Beati gli abitanti delle provincie, specie di quelle cittadine piccole, a misura d'uomo, dove finisci per fare sempre le stesse cose e questo è noioso ma anche tanto rassicurante.
Non ho l'indole metropolitana. Non ho nemmeno il fisico. Né la velocità e il dinamismo richiesti ai guerrieri della giungla di cemento.
Mi arrangio come posso. Alleno il fiato tutto l'inverno, e puntualmente, quando arriva l'estate, arranco...