mercoledì 31 ottobre 2007

poesia di max che è un pò anche mia...



Un pensiero,

uno solo

prima di addormentarmi.

Infondo è semplice

me lo merito.

E poi fa freddo.

Ti guardo nella mia mente

ho rubato la tua immagine.

Ed ora la porto con me

come un ladro di polli.

Vorrei toccare i capelli

che vedo ora,

la tua magrezza

le tue mani.

Trasformare la paura che sento

quando ti avvicini

in un abbraccio inconfessato.

Sentire l’odore della tua stanchezza.

Drogarmene.

Ecco è finito

ll pensiero.

Eccomi:

con una sigaretta

che sta per spegnersi.

Spegnersi.

Tra le dita.

Eccoti:

con tua moglie

e le tue bambine

e tutti e quattro

che mi cacciate.

Ma ti avvicinerai ancora

e avrò ancora timore

di indegnità.

O imbarazzo.

Chissà.

martedì 30 ottobre 2007

da dove vengo...

my lady story

questo è un omaggio al mio amico Alf che me l'ha fatta scoprire, pure se la canzone fa parte della colonna sonora de "L'amico di famiglia" di Sorrentino che pure ho visto con piacere, essendo uno dei miei registi preferiti.
ma io ho la testa altrove, si sa...:-)
questo è il blog di Alf, che oltre ad essere uno che non dice le cose urlando, fa giornalismo così come dovrebbe essere fatto: http://asudelsud.wordpress.com/




La Storia Della Mia Signora


Quella della mia signora

È la storia di un annientamento

Quella della mia signora
È la storia di un’amputazione del seno

Sono un vuoto innamorato
Sono una sposa in fiamme
Sono strangolata
Da privazioni di fil di ferro

La storia della mia signora
La storia della mia signora

Giacere in strada per te
E sono stata tua schiava
Il mio grembo è un oceano di
Dolore e rabbia

La storia della mia signora
La storia della mia signora

E ancora cerchi di persuadermi
Ad andare avanti e a vivere
Beh, sono un cane storpiato
Non ho niente da dare

La storia della mia signora
La storia della mia signora

Sono talmente a pezzi, tesoro
Ma voglio vedere
Degli occhi splendenti
Un po’ della mia bellezza
La mia bellezza persa per sempre
La mia bellezza persa per sempre

titta sono io.

domenica 28 ottobre 2007

come i miei atomi avvertono che novembre è vicino e che da oggi è in vigore l'ora legale





mettiamo fine a questa pantomima.
torniamo a parlare di intestini sparsi.
e dimentichiamoci dell'amore
tanto, è la peggiore delle illusioni.

una volta mi sembrava di respirare
aria buona.
non pensavo che saremmo stati gli imputati di un processo,
e che le stanze di luce chiara fossero solo le aule di un tribunale.
allora,
uccidimi adesso, amore.
tanto so che vuoi farlo.
tanto so che prima o poi lo farai.
tradiscimi prima che il gallo canti.
e che le galline dal becco aguzzo
abbiano fatto l'uovo del giorno.
àrmati di coltello e colpisci a morte
ma prima dammi un bacio.
voglio chiudere gli occhi,
e soffocare le grida
e passarti l'ultimo respiro
come in una scena patetica da film.

io non ho mai pensato di bastarti
ma forse lo hai sperato tu
e adesso che hai capito che non è così
puoi porre fine a qualcosa che si trascina stanca.
in fondo, hai sempre avuto una vita di riserva.
e la mia...
la mia diciamo che non conta.

io, nel mio starti accanto
ho sempre camminato un passo dietro te
per cui la maggior parte di quello che ho capito
lo devo alle fattezze della tua nuca splendida.

si squaciò il petto, tirò fuori il cuore spaccato, e lui rimase indifferente alla scena



tu stai con me sempre.
non giudicarmi stupida, solo perché ritieni
che abbia scelto l'uomo peggiore.
non ho mai cercato qualcuno
che mi portasse i fiori ogni sera.
piuttosto,
che fosse capace a vedere oltre quello che appare,
che sapesse cos'è la rinuncia al pudore.

è sabato, scendono bombe dal cielo
vado in strada cercando di non farmi ammazzare.

alla prossima, amore.

venerdì 26 ottobre 2007

Assenze



mi manca pasolini.
e non è l'unico...

giovedì 25 ottobre 2007

prima della battaglia



adesso,
raccogli l'odio.
tienilo in serbo
in un barattolo
che sai quando aprire.
e dopo
che il sangue è stato sparso,
e il campo arato,
tu
versaci del miele,
amore mio,
e lecca le ferite.

mercoledì 24 ottobre 2007

...



piove,
e tu sei la falena
nel buio del mio cuore...

domenica 21 ottobre 2007

deckard



l'attacco al cuore del sistema era in atto.
gli androidi, venuti dalle zone più varie della galassia, erano riusciti a sfondare la cortina di luce e a penetrare attraverso le maglie del sistema.
il loro giungere si annunciò con un rumore simile a starnazzare di oche divenuto man mano più forte - o almeno, questo sembrava a lei - .
lui invece sentiva avanzare catene.
scostò le tende e vide gli squarci nel cielo.
diede un'occhiata alle munizioni e pensò che sarebbero state sufficienti, a malapena, per resistere un giorno.

sabato 20 ottobre 2007

del perchè di una marcatura stretta



noi stiamo in equilibro
sull'orlo del baratro
pienamente consapevoli
del fatto
che da un momento all'altro
possiamo finire dentro.
e cerchiamo di stare
il più possibile vicini,
perché,
a questa distanza,
se uno dei due
dovesse scivolare,
l'altro avrebbe maggiori probabilità
di fare in tempo
a tentare
un allungamento della
presa.

venerdì 19 ottobre 2007

trecce




la principessa leyla sciolse le trecce che dall'infanzia abitualmente raccoglieva attorcigliate sulle orecchie, e mi guardò con un'espressione che non avevo mai visto prima.
- che hai piccina?
- preferisci ti risponda la verità o una frase di circostanza?
- la verità.
- sento un dolore.
- e dove?
- qui.
- qui dove?
- qui, da qualche parte nell'universo.

lunedì 1 ottobre 2007

kill bill



sono un foglio di carta
tra le sue mani.
piegato
in due, in quattro
no, in otto
e adesso mi sta strappando
in almeno 10 pezzi che potrebbero
diventare 12 e più
e
che decide
di buttare
nella carta da riciclo.

almeno quello.

dal mio,
l'ultimo ricordo è che
ero coperta e avevo di fronte
l'uomo lupo.

cappuccetto,
si sa,
dai lupi mannari
si deve guardare.
ma io non credo alla morale
delle favole
e a stare lì con lui
avvertivo il senso
che deve provare uguale
la vite col suo bullone
piuttosto che la cicoria
insieme alle fave.

come se l'aspettassi.

"io posso
passare per la cruna di un ago
e infatti
l'ho attraversata
per raggiungere te.
ma non è stato un peso.
piuttosto
una specie di spinta
ed è ancora così."

poi non ricordo
più nulla.

è probabile che,
nella mia irruenza,
sia stata io la prima a sparare.
ma stando all'evidenza dei fatti,
appare chiaro che
o l'ho preso di striscio
o l'ho mancato.