mercoledì 23 aprile 2008

le fleurs du mal


che mi rimane?
migliaia di parole e sentimento lasciato a mollo,
più un lavaggio del cervello,
con te.
invece,
senza te,
mi sembra d'impazzire

ho sognato tutto il tempo
ma si è mosso un esercito a svegliarmi
c'è voluto un esercito
perché, fosse stato per me,
io sarei rimasta dove stavo, tutto il tempo...
quel posto me l'ero scelto
non mi serviva altro
ero felice così:
vivevo di poesie, tra l'altro nemmeno mie,
scritte per me, intendo....
ma non lo sapevo e mi bastava.
non facevo male a nessuno, mi sembrava,
isola felice tra vita fatta di niente,
un corroborante...

la primavera incalza e arranca e sguiscia serpente,
ma non la sento...
a malapena me ne accorgo, dei colori.
RIDAMMI I MIEI FIORI!!!
(solo tu me li puoi dare...)

domenica 20 aprile 2008

the absolute

ci sono cose a cui non arrivo io,
ma ci arriva Dio.

senza titolo

adesso che parlo con tutti
e guardo negli occhi
e vedo le vite degli altri
sei sempre tu
sempre tu, maledetto, che mi manchi.

che è come stare sulle nuvole o forse dentro a un
barattolo di vetro pieno di melassa viscida, con te.
così mi libero,
ammesso che mai ci sia riuscita
la mosca invischiata,
e tu intanto attraversa ettolitri di pece
senza arrivare mai a capire che
vanno protetti i luoghi circoscritti e le analisi del periodo,
i miracoli come le giunture lese.
poi
voltati un attimo e accarezza le persiane oltre le quali, vedi,
ci sono io che batto e batto la testa per entrare.

mercoledì 16 aprile 2008

alle vittime

la poesia si fa col sangue.
si. col sangue.
con il proprio.
non con quello degli altri

non a spese degli altri, come fai tu.

se di questo amore cieco
sapessi che fartene
io, non credere, è qui che rimarrei.
se tu fossi in grado di prendertene cura e di guidarlo
in mezzo alla folla e ai marciapiedi alti,
io, non credere, è qui che rimarrei.

anche dopo che il cazzo tuo malato di mestizia e di vecchiaia
non sarà più capace di procurarsi un'erezione
io rimarrei.

ma non ti basta.

ancora un'erezione, signori, ancora un'erezione
regalate al poeta un'erezione
non dico una eiaculazione,
sarebbe troppo e non è cosa di tutti
ma almeno
che il cazzo si indurisca
così lui lo usa al posto del pennino
intinge nell'umore delle vittime e poi scrive
senza sapere
che ha tolto linfa necessaria
per puro, sadico, piacere.

a questo mondo

il sangue,
il sangue altrui
si lava a parole
con leccate di lingua
e stracci e spazzoloni
e schiena curva sopra gli interstizi del pavimento
a non lasciare traccia di chi è stato.
l'ingiustizia.

martedì 15 aprile 2008

del perché il triangolo viene dato in dotazione con l'automobile



è un attimo
passare dalla donna in fiamme
alla donna in panne.

mercoledì 2 aprile 2008

cuiusque (o per chi se la sente...)



io posso scomparire nel nulla in qualsiasi momento.
posso andarmene da dove sono arrivata.
non ho fame di gloria né sete di potere o di ricchezze, o sogni a cui credere, o problemi a farmi notare o a farmi dimenticare.
posseggo poco, e ho poco da perdere.
non mi sento particolarmente partecipe al contingente.
per quanto ne so, può essere pure che mi stia illudendo di esistere. oppure esisto, ma vivo dimensioni parallele in infinite vie lattee...
sono così poco legata al tangibile, che potrei chiudere in qualsiasi momento i rapporti tra me e la res extensa, risolvendo la parte malinconica in un mezzo sorrisoamaro che mi porterei stampato in faccia per l'eternità.
ma tutto questo incantato castello di perfetta autosufficienza crolla davanti al punto debole: mi piacciono gli altri.
a volte tutti gli altri. a volte, solo alcuni.
e poiché mi è dato di percepire in modo netto solo hic et nunc - qui e adesso che vuol dire con voi, siate angeli miei o mefisti sotto mentite spoglie - cerco di applicare poche, imprescindibili regole, al con-vivere civile.
tra tutte, quella che mi preme di più seguire, riguarda il rispetto.
al rispetto tengo molto per due motivi:
il primo è che, per me, vale il detto che devi rispettare se vuoi essere rispettato, come vale il suo opposto.
il secondo motivo è di ordine prudenziale: avvicinarsi con rispetto a una persona significa cercare di capire chi hai di fronte a passi piccoli.
ci vuole tempo e dedizione per comprendere, e non sai mai cosa puoi trovarti davanti...
io stessa che faccio la gatta sul tetto che scotta......fossi invece la zoccola che la gatta vuole attaccare?
oppure sono la tigre, che si mangia la gatta e la zoccola.?
chi lo sa...
posso dirvi che mi muovo sola e disarmata.
finora, per motivi occulti e grazie intercedute, è sempre andata bene.
vediamo se prosegue, altrimenti...andrà come deve andare.