giovedì 2 agosto 2007

quando non bastano le intenzioni


Ho dei progetti, tutti a breve termine.
Vorrei scrivere una lettera per il mio amico Andrea e per la memoria di suo padre.
Vorrei scriverne un'altra dove pubblicamente manifesto la mia indignazione per Mele e quelli come lui.
Vorrei scrivere un manifesto d'intenti per le elezioni amministrative nel mio paese (che saranno l'anno prossimo).
E poi vorrei scrivere una poesia che arrivi dritta dritta al cuore suo.
Ho due bollette da pagare.
La disidrosi mi ha così tanto consumato la pelle delle mani, specie dei polpastrelli, che se dovessero prendermi le impronte digitali adesso, sarebbero falsate.
Spesso ho sonno, specie appena rientrata dall'ufficio, come adesso.
Potrei uscire e dedicarmi agli happy hours ma l'idea di stare in uno di quei raggelanti locali mi inchioda al divano. Luoghi senz'anima. In questa città l'arredamento e le gestioni dei locali cambiano così in fretta che un luogo non fa in tempo ad acquisire una connotazione che già la perde.
Beati gli abitanti delle provincie, specie di quelle cittadine piccole, a misura d'uomo, dove finisci per fare sempre le stesse cose e questo è noioso ma anche tanto rassicurante.
Non ho l'indole metropolitana. Non ho nemmeno il fisico. Né la velocità e il dinamismo richiesti ai guerrieri della giungla di cemento.
Mi arrangio come posso. Alleno il fiato tutto l'inverno, e puntualmente, quando arriva l'estate, arranco...

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