lunedì 24 dicembre 2007

una bella notte di natale

le stelle non si vedevano. nemmeno la luna, seppure quasi piena
tutto era avvolto dalla nebbia che nella città non compariva più ma miracolosamente quella sera si.
i poveri disgraziati derelitti e senza casa in quella notte fredda non avrebbero potuto rifugiarsi nemmeno al mc donald di piazza XXIV maggio perché aveva chiuso alle 19.
uscì per comprare le sigarette e incontrò per caso un amico che l'accompagnò e la fece ridere per qualche minuto.
c'è da dire che lei finse bene che tutto fosse a posto.
si tradì solo perché comprò cioccolata che sarebbe bastata a esaudire le ultime volontà di un condannato a morte ma non la sua. cioccolata sufficiente anche per il plotone di esecuzione.
tornò a casa e stappò la bottiglia di vino che aveva serbato per una bevuta condivisa, e piano se la finì da sola.
lacrime e vino, vino e lacrime, vanno d'accordo.
la cioccolata non la toccò.
non era la prima volta che le capitava di consolarsi così.
era la prima volta, però, con un bianco.
finita quella bottiglia, non avrebbe avuto niente altro per offuscare la ragione, se non la ragione stessa.
- domani compro un libro. poi ne compro un'altro e lo regalo a lui. gli regalo "piattaforma al centro del mondo" di michel houellebecq. lui può comprendere quando dice:
"Il liberalismo economico è l'estensione del dominio della lotta, la sua estensione a tutte le età della vita e a tutte le classi sociali. Ugualmente, il liberalismo sessuale è l'estensione del dominio della lotta a tutte le età della vita e a tutte le classi sociali. Sul piano economico, Raphaël Tisserand appartiene al clan dei vincitori; sul piano sessuale, a quello dei vinti. Certi guadagnano su entrambi i tavoli; altri, su entrambi perdono. Le imprese si contendono certi giovani diplomati; le donne si contendono certi giovani; gli uomini si contendono certe giovani; il problema e l'agitazione sono considerevoli".
magari muoio stasera, un infarto prima di avere messo a posto le carte, e di salutare mi importa poco perché non sopporto le scene strazianti.
ho sempre sofferto. anche quando ho creduto di essere felice. è durato qualche momento, o qualche giorno. poi è arrivato sempre il contrappasso. ho paura del contrappasso tanto che cerco di anticiparlo e so che sono il genere di persona che non si godrà mai i momenti di felicità fino in fondo e forse manco in parte.

questo ripeteva a se stessa e altre cose.
intanto teneva a bada la fitta al cuore.
lei pensava che morire fosse più doloroso per chi rimaneva che per chi se ne andava.

arrivarono alcune telefonate. un amico che la cercava per parlarle della nebbia a Landriano prov. di PV, e sua madre che le disse una cosa bella.
questo il dialogo, interrotto da lei bruscamente:
- ciao, sei sola?
- si
- pure io sono sola. tuo padre è andato a dormire e io sto guardando "la marcia dei pinguini". vorrei tanto stare con te. sola tu, sola io, almeno staremmo insieme. ma tu stai bene da sola, lo so...

mamma, stasera no. stasera non è sera da trascorrere soli così come sto facendo io che non riesco nemmeno a parlarti al telefono tanto è forte il groppo in gola e allora scusami se affretto la chiusura della conversazione ma non ho parole solo singhiozzi in gola da ore, mamma mia, ma tu non devi saperlo e allora facciamo che sto bene e domani ci vediamo. ricordati che ti amo."

il vino era quasi finito.
- facciamo un censimento. vediamo quanta gente sola c'è stasera. io ne conosco almeno un altro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

stasera ho bevuto Ruchè... non male

missfilter ha detto...

io un bianco fermo toscano che si chiama "i cipressi" prodotto a capannoli dall'azienda "zeira" ma proveniente da vitigni di terricciola. tutto questo lo so perché l'ho letto prima di buttare la bottiglia, ma ancora me lo ricordo. vuol dire forse che non sono ubriaca? buono.