mercoledì 21 novembre 2007

ti sto cercando



una volta ho sognato il mio funerale.
io ero in alto, e vedevo la gente che mi vuole bene, piangere.
allora ho pianto anche io. non perché fossi morta, ma per quelli che piangevano per me.
non volevo che provassero dolore.
tentavo di dirglielo ma non mi riusciva di parlare.
e allora ho sciolto le grida in lacrime e così si sono fuse alle loro e una calma morbida ci ha attraversati tutti. nei sogni questo è possibile.

se potessi scegliermi una morte, sarebbe quella che fanno certi anziani in buona salute, nel sonno, quando tutti più o meno se l'aspettano che tu stia per andartene, perché sei vecchio, ma intanto stai bene, godi ancora di autonomia e ti sei messo l'anima in pace con dio o chi per lui. immagino che a una certa età subentri anche stanchezza di vivere, per cui, non dico che te lo auguri di partire, ma quasi.

visto però come vanno le cose, la probabilità di terminare i miei giorni così sono scarse.

per cui, pur sapendo che la signora con la falce se ne fotterà altamente delle mie elucubrazioni, mi sono chiesta spesso se preferirei morire di morte annunciata o di dipartita fulminea e inaspettata.
entrambe hanno lati positivi e negativi.

la morte annunciata mi permetterebbe di salutare tutti. cercherei di non lasciare niente in sospeso, direi "ti amo" a chi amo e "mi sei sempre stato sul cazzo" a chi non ho mai avuto il coraggio di dirlo. però reca con se maggior dolore, obbliga a convivere con una bomba a orologeria dentro che sai che prima o poi scoppierà, e nell'attesa ti mina il corpo e la mente fino a non riconoscerti più.

la morte fulminea e inaspettata è quella che non ti fa terminare la sigaretta e non ti dà il tempo di controllare se hai le mutande pulite. è quella che vuole tutto e subito. forse farei in tempo a dare "un ultimo sguardo commosso all'arredamento, e poi chi s'è visto s'è visto...", ma senza salutare. "ehiiii....vi amo e vi amerò sempre, addio tesori miei qui presenti davanti a me e stranamente in fila per tre". ma quelli non lo sentirebbero. io sarei già lontana prima ancora di terminare la frase.

la verità è che non lo so come accadrà. la verità è che me la sento appollaiata sulla spalla, come bene ha detto colui che ho pudore a nominare, e la eludo come posso, ma mi aspetto che da un momento all'altro apra le ali, spicchi il volo e mi sollevi per la collottola.
e allora ciao, signori, ciao, pure se questo non è un commiato anticipato...

...queste cose le scrivo perché adesso io vorrei essere vicino a nadia.
vorrei passare del tempo nel suo studio di seregno a farmi raccontare la sua vita e raccontarle la mia.
vorrei fare con lei quello che fanno di solito le donne insieme: riscaldarsi.
vorrei accarezzarla e farla ridere.
vorrei che fossimo ciniche e nud'e crude ma pure patetiche e tenere e molli.
vorrei vedere i suoi occhi e poterli ricordare.
vorrei condividere il suo dolore.
vorrei dirle che c'è qualcuno che ci attenua la caduta.
vorrei che mi dicesse: "ehi, ti ho raccontato una puttanata" e prenderla a botte ma dopo fare pace.
vorrei sapere, adesso, dove cazzo è.

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